Casa dei pensieri
- Lyrics
Calai nish, calish madee
Asnaniv aino, uashini ih ih
Ba ba ba ba calishmadee
asnaniv aino uashini ih ih
casa dei pensieri
vibrano gli umori
s’aprono le stanze
esplodono i furori
casa dei pensieri
fatti di oggi
fatti di domani
fatti di ieri
fatti di albe
fatti di venti
fatti di ombre
fatti di tormenti
fatti di sole
fatti di pioggia
fatti di luce
fatti d’amore
Casa dei, casa dei
Pensieri
Casa dei, casa dei
Desideri
Fatti di, fatti di
Cristallo
Fatti di, fatti di
Osso e midollo
Fatti di aeroporti
Fatti di illusioni
Fatti di libri
Fatti di sorti
Fatti di parole
Lungo i fiumi
Fatti di progetti
Sotto i lampioni
Fatti di nebbia
Fatti di erba
Fatti di fumo
Fatti di te
- Lyrics
Luna di pietra (Tangeri 1954)
- Lyrics
Luna di Pietra
non ti ascolta più
magica notte tra le sabbie
pesci di vetro in un ampolla blu
rosso scarllatto tra le nuvole
Notti voraci che si espandono
indifferenza stanca senza un poi
strati di noia ascoldando che
mosche ci ronzano indifferenti a noi
Mille parole che non si ascoltano
frasi spezzate nel buio esalano
occhi di lacrime al sole ridono
mani che toccano i seni tuoi
Dentro le foglie non dormi più
corri sui muri dei cieli d'africa
dentro un pensiero un circuito elettrico
gocce di cera sul viso pallido
Dentro di te nelle tue viscere
stare con te nel cuore in luce
contradizioni a mani libere
contraddizioni così per ridere
Maschere vuote da ogni immagine
maschere invocano i sogni degli dei
parole sputano anime tossiche
di giorni chimici e rosse sciabole
Denti che mordono le tue palpebre
fucili neri e rabbia intorno a noi
denti che mordono le tue palpebre
muori col cuore pieno di nuvole
muori col cuore pieno di nuvole
muori col cuore pieno di nuvole...
“Ogni felicità
sta lontana da noi
si appiattisce in silenzio
tra le ombre dei boschi….....
imperdibile eco….
vola nella farfalla
nei tuoi occhi si ferma
ma poi corre lontano …
si riffuge in un mondo pigro
e quasi rovescio
…...
nella mia fantasia
gioca un po con le ombre
….......
sul tuo cuore
riposa.”
(estratto da “Poesia” di S. Iorfida)
- Lyrics
(Boris Vian)
C'è il sole nella strada
- Lyrics
C'è il sole nella strada
amo il sole ma non amo la strada
allora rimango in casa
Ad aspettare che il mondo venga
con le sue torri dorate
e le sue cascate bianche
con le sue voci di lacrime
e le canzonidella gente che è allegra
o che è pagata per cantare
E la sera arriva nell'istante
in cui la strada diventa un altra cosa
e scompare sotto le piume
della notte piena di interrogativi
e dei sogni di coloro che sono morti
Alloraa scendo in strada
Essa si stende laggiu fini all'alba
Una nebbia si spande intorno
Ed io cammino in mezzo all'acqua prosciugata
All'acqua acre della notte fresca
Il sole tornerà fra poco
- Lyrics
Le mani d'Africa
- Lyrics
Le mie mani non sanno di sale
le mie mani non sanno di mare
le mie mani son mani sudate
sono insaguinate...
le mie mani agguantano nuvole spente
di come il surrealismo mai le ha dipinte
le mie mani a volte fanno l'amore
temono il dolore
Le mani d'Africa ci caveranno gli occhi
Betlemme l'han bruciata bene, bene, bene
Le mani d'africa stringonofango e sabbia
Lavano i panni scuri nelle acque della rabbia
Le mie mani cercan sempre qualcosa
una prigione che han dipinto di rosa
le mie mani sono scimmie angosciate
han le dita spezzate
le mie mani agguantan lunghi coltelli
le mie mani sono mani ribelli
le mie mani non pregan su altari
son come pesci nei mari
Le mani d'Africa ci caveranno gli occhi
Betlemme l'han bruciata bene, bene, bene
e mani d'Africa stringono fango e sabbia
lavano i panni scuri nelle acque della rabbia
Le mie mani in una fredda mattina
disegnan pigre sul vapore dei vetri
fanno disegni che si sciolgono al sole
son fantasmi d'amore
le mie mani han serpenti tatuati
percorron sogni che son viali vuoti
le mie mani sono mani di fango
stringono tutto il mondo
Le mani d'Africa ci caveranno gli occhi
Betlemme l'han bruciata bene, bene, bene
e mani d'Africa stringono fango e sabbia
lavano i panni sporchi nelle acque della rabbia
- Lyrics
Necramor
- Lyrics
No non eravamo paglia noi
che potesse volare col vento
no non eravamo acqua noi
che potesse il freddo gelare
no non eravamo un pettine noi
che potesse spezzare un capello
eravamo un tesoro d'oro noi
in questa polvere
Luce tu sei
Gioia tu sei
Goccia tu sei
Mare tu sei
tu sei il giorno
tu sei il digiuno
tu sei l'acqua
dammi da bere
zucchero sei
e sei veleno
non tormentarmi più.
- Lyrics
Vento lento
- Lyrics
Fiori di glicine
su piatti d'edera
è il nostro banchetto
Urla speziate
nelle vie
il ghiaccio cola dai carri
e
lontano
s'ode
lo sferragliare dei tram
No non dimenticare
il sapore del mare... di Odessa
Vento
Lento
Libera
Neve nera
silente viene
Acqua bianca
da succhiare
bocca azzurra e fresca
da baciare
e
domani
ti aspetto, ti aspetto
e all'improvviso un soffio che va
e all'improvviso un soffio che va
per giorni e per giorni
Vento
Lento
Libera
Nel colmo del vuoto
stupore
silente avviene
- Lyrics
(Boris Vian)
Non vorrei crepare
- Lyrics
Non vorrei crepare
prima di aver conosciuto
i cani neri del Messico
che dormono senza sognare.
Le scimmie dal culo pelato
divoratrici di fiori tropicali
i ragni d'argento
dal nido pieno di bolle.
Non vorrei crepare
senza sapere se la luna
dietro la faccia di vecchia moneta
abbia una parte puntuta
se il sole sia freddo
se lle quattro stagioni
siano poi veramente quattro
senza aver tentato
di sfoggiare un vestito
lungo i grandi viali alberati
senza aver contemplato
la bocca delle fogne
senza aver ficcato il cazzo
in certi angoli bizzarri
Non vorrei crepare
senza conoscere la lebbra
o le sette malattie
che si prendono laggiu
il buono e il cattivo
non mi tormenterebbero
se sapessi
che ci sarà una prima volta
e troverò pure
tutto ciò che conosco
tutto ciò che apprezzo
e sono sicuro mi piace
il fondo verde del mare
dove ballano i filamenti delle alghe
sulla sabbia ondulata
La terra bruciata di giugno
La terra che si screpola
l'odore delle conifere
ed i baci di colei
che mi fa stravedere
la bella per essenza
il mio orsacchiotto, l'Orsola.
Non vorrei crepare
prima di aver consumato
la sua bocca con la mia bocca
il suo corpo con le mie mani
il resto con i miei occhi
non dico altro
bisogna restare umili
Non vorrei crepare
prima che abbiano inventato
le rose eterne
la giornata di due ore
il mare in montagna
la montagna al mare
la fine del dolore
i giornali a colori
la felicità dei ragazzi
e tante cose ancora
Tante cose da vedere
da vedere e da sentire
tanto tempo da aspettare
da cercare nel nero
e Io vedo la fine
che brulica e che arriva
con la su agola schifosa
e che m'apre le braccia
da rana storpia
Non vorrei crepare
prima di aver assaporato
il piacere che tormenta
il gusto piu intenso
Non vorrei crepare
prima di aver gustato
il sapore della morte.
- Lyrics
Figlia del vento
- Lyrics
Sono le pieghe in cui nascondi il vento
sono le stanze ricolme di profumi
le danze folli di mani ed emozioni
con la mia voce rincorro le tue onde
Sono le corse di lepri nella notte
la bocca bella e rossa di primizie
l'occhio che guarda una femmina d'argilla
nel verde opaco di svagate lande
Son statue mute in una città fantasma
alberi pieni di frutta e di misteri
con grandi dita fan cerchi nella nebbia
accarezzando la luna e il suo pudore
son cocci rotti di rossa terracotta
i tuoi pensieri che affollano le notti
sono fantasmi di un fragile destino
figlia dell'acqua e del sole del mattino.
- Lyrics
Dea mangia mele
- Lyrics
Luce blindata
l'esotica estasi si compie
in un incontro di soli e
pallide stelle
Un bolide lanciato
nell'occhio del tifone serpente
di una vita carica
di idiozie ed amplessi mentali
I soli loro
giganti rossi
nebulosi esplosivi belli
si amano e si scontrano
si amano e si scontrano
Madre di fauno
angusto pertugio
in cui le essenze marine
si mesciano al fragore
e alle urla di perfidi disgraziati
colti da presagi funesti
colti da presagi funesti
Dea mangia mele
con pelli di cuoio ed occhiali incarnati
Dea mangia mele con pelli di cuoio ed occhiali incarnati
Io stupido
puzzolente
come le alghe nella sabbia
ricucio le fantasie
di sabati
sui mitici treni di luglio
Affondando nell'aria
l'anima di Cristo
fauno dal sorriso grande
con occhi pesanti
ed elettrodi al carbonio
infissi nel cuore
Dea mangia mele
elegante trappola
dal gusto di sangue
Dea mangia mele
elegante trappola
dal gusto di sangue
Le labrra lame di coltello
congelate nel ghiaccio invernale
di un amore
di un amore
- Lyrics
Il 15 maggio LIZARD RECORDS e ADN RECORDS ristampano “A tutti gli uragani che ci passarono accanto”. Le nostre canzonette apocalittiche rimaste nel cassetto per anni ritornano alla luce dopo l’edizione limitata in 100 copie del 2004. Il nostro lavoro più incline alla forma canzone. Uragani, soli splendenti, utopie solitarie, amori perduti, vite fameliche di vita. Forse propiziatorio in un momento in cui cui l’inverno dell’umanità danza sul pianeta. Non salveremo nessuno, nessuno ci salverà, ma è bello essere vivi! Ecco le nostre canzonette.
Musica, testi e arrangiamenti di Pierangelo Pandiscia e Gino Ape. “Il sole nella strada” e ” Non vorrei crepare” testi di Boris Vian. Registrazioni e mix in home recording dal 2001 al 2004. Master: Claudio Gabbiani.
Grafica e opere pittoriche: Egidio Marullo.
Pierangelo Pandiscia: chitarre, steel drum, metallofono, percussioni, corno, voce
Gino Ape: oboe, piano, fisarmonica, electronics, voce
Gianpaolo Verga: violino
Stefano Nosari: contrabbasso
Adriana Pulejo: voce
Simona Barbero: voce